Presidente Iliia, 8mld su 800, 22lmln intercettazioni. No a tagli (ANSA) - ROMA, l5 APR - «I fatti accaduti al Tribunale di Milano la scorsa settimana confermano quanto il dibattito in materia disicurezza sia sempre più attuale e come non si possano adottare soluzioni 'low cost' per mettersi al riparo dai rischi». È quantoafferma Iliia, associazione che riunisce imprese che offrono servizi e materiali per intelligence e intercettazioni, sottolineando come sia «necessaria un'inversione di tendenza e non corrisponda alla realtà l'opinione che le spese del Ministero della Giustizia siano ingenti e il costo esagerato dipenda da sperperi di denaro pubblico». «Se si prendono in esame i dati della relazione della Corte dei Conti anno 2013 - riferisce Tommaso Palombo, presidente di Iliia - emerge come la spesa pubblica complessiva dello Stato sia pari a 828 miliardi di euro. Di questi, solo l'l% (8 miliardi) e attribuibile al Ministero della Giustizia. Una cifra particolarmente ridotta, soprattutto se si considera che il 70% di questi 8 miliardi (5,6 mld) è utilizzato per pagare il personale del Ministero, delle Procure e della Polizia Penitenziaria, dove peraltro sono riconosciute carenze croniche di organico. Ancor più esigua la spesa destinata alle intercettazioni: 221 milioni di euro, pari al 2,76% della spesa del Ministero e allo 0,02% della spesa dello Stato». «Per questo motivo - conclude Palombo - prima di effettuare ulteriori tagli di spesa a cui abbiamo già assistito è d'obbligo un'analisi minuziosa della situazione attuale, che sappia individuare e pianificare una riorganizzazione delle strutture». (ANSA). COM-BOS
15-APR-15 14:11 NNN