17/11/2015 ADNKRONOS - Terrorismo: Palombo (ILIIA), intelligence hi-tech più utile di 700 militari

TERRORISMO: PALOMBO (ILIIA), INTELLIGENCE HI-TECH PIÙ UTILE DI 700 MILITARI

Fronteggiare jihadisti che usano Ps4 per comunicazioni Roma, 17 nov. (AdnKronos) - Nella lotta al terrorismo bisogna puntare ad avere una intelligence sempre più hi-tech, «con capacità di intercettare, non solo le telefonate, ma tutto ciò che si muove sul web, che sappia fare hackeraggio e attacco del mondo internet». Per Tommaso Palombo, presidente di Iliia, l'associazione italiana di riferimento delle imprese che offrono servizi e materiali per le attività dei servizi sono queste le strade da percorrere, per contrastare in modo efficace l'azione dei nuovi terroristi, quelli in azione ad esempio a Parigi, che minacciano anche le nostre città. «Ad esempio, altri 700 militari in campo - dice all'AdnKronos Palombo - danno di sicuro una buona immagine, sono rassicuranti, ma operativamente servono a poco. Mentre serve un'adeguata attività di intelligence, con un nuovo utilizzo delle risorse e delle attrezzature di cyber-controllo». Bisogna muoversi nell'ottica di una «creatività che è quella messa in campo dai terroristi, che - ricorda l'esperto - sono riusciti a non essere intercettati, usando per le loro comunicazioni la Ps4, la playstation, nata come videogioco ma 'riciclata' come strumento di trasmissione protetto». «E noi - aggiunge - un trojan su una ps4 non l'abbiamo messo». (segue) (Sai/AdnKronos) 17-NOV-15 17:04 NNN

 

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Bisogna pensare a centrale di 'cyber-attacco' dei nostri 007 (AdnKronos) - Tra gli obiettivi da perseguire, secondo Palombo, c'è quello di «pensare a una struttura dell'intelligence dedicata, un po' quanto avviene con la Nsa negli Usa, che si occupa solo di 'ascolto'». «In sei mesi, un anno la struttura si mette in piedi, poi servirà un rodaggio per arrivare a fornire un servizio ottimale, in grado di centralizzare i servizi». «Alcune cose è bene che le faccia lo Stato - sottolinea Palombo - altre che siano ancora gestite dai privati». «Per esempio può essere utile che i server di registrazione e server di analisi siano da una parte, mentre altre cose sono da esternalizzare», aggiunge ancora Palombo. Per l'esperto di intercettazioni «serve, comunque un'adeguata preparazione delle persone, con agenti che riescano a fare un controllo effettivo dei dati, per poter carpire informazioni, ampliando la capacità di controllo delle comunicazioni attraverso internet. Perché adesso serve la capacità di attaccare, di fare la prima mossa, per capire cosa sta succedendo». (segue) (Sai/AdnKronos) 17-NOV-15 17:04 NNN

 

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A Parigi mancato il controllo dei dati (AdnKronos) - Rispetto a quanto successo a Parigi, Palombosottolinea come «il problema di fondo è che ai francesi sembra essere mancata proprio l'attività di controllo e di analisi dei dati delle telecomunicazioni. Un problema che segnala una mancata attività di intelligence», aggiunge Palombo. Perché da parte degli 007 francesi «è mancata sia la penetrazione diretta che quella indiretta dei terroristi, cioé, non si è riusciti ad avere agenti infiltrati tra i terroristi, né si è riusciti a convincere qualcuno dei jihadisti a collaborare dall'interno dei gruppi del terrore». «In ogni caso, la vera lotta al terrorismo la fai prevenendo le azioni - aggiunge ancora Palombo - . Ad Algeri, in ogni angolo di strada, ci sono tre agenti, ma questo da noi è impossibile. Tanto più nel momento in cui ora si spara dappertutto, in pizzerie, locali pubblici, teatri etc. Posti non più controllabili in modo classico». (segue) (Sai/AdnKronos) 17-NOV-15 17:04 NNN

  

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Privacy importante, ma accesso computer e' come perquisizione (AdnKronos) - Con le nuove tecnologie a pieno regime in azione, però, il problema della privacy diventa ancora più evidente: «Dopo Charlie Hebdo, a gennaio scorso, in molti sostennero la necessità di poter permettere il controllo ai computer da remoto - ricorda il presidente di Iliia - ma ci fu una levata di scudi da parte di molti, in difesa della privacy, delle libertà personali». Per Palombo però quello che si voleva («e doveva fare») non è molto diverso «da una perquisizione classica, con la polizia che entra alle 4 del mattino, autorizzata dal magistrato, che valuta la necessità dell'intrusione. La stessa cosa vale per l'accesso a telefonini e computer, che da noi, a differenza di quanto fatto dall'Nsa, deve essere autorizzato al pari della perquisizione classica, dagli inquirenti». «Bisogna capire che prima si intercettavano i telefoni, ora bisogna intercettare gli altri strumenti di comunicazione, che sono internet e cellulari, e se un giorno i terroristi useranno i pizzini, come i mafiosi, su quello ci dovremo attrezzare», conclude Palombo. (Sai/AdnKronos) 17-NOV-15 17:04 NNN

 


Le Fasi delle intercettazioni

1) ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI

Il termine “intercettazioni” è riferito solo alla fase 1, che viene svolta:

• Dal gestore telefonico, per quanto concerne le intercettazioni telefoniche, che clona l’utenza telefonica reindirizzando le comunicazioni ad una “sala ascolto” in Procura.

• Da materiali tecnici, denominati di “attacco”, più o meno Hi Tech, installati da tecnici specializzati presso i luoghi e/o sui mezzi dove deve essere rilevata una voce, una posizione, un video o dati informatici.

2) TRASPORTO INFORMAZIONI AL CENTRO DI CONTROLLO

La Fase 2 è svolta:

• Dal gestore telefonico:

per le intercettazioni telefoniche

per i rilanci “punto-punto”, su doppini telefonici disponibili, di intercettazioni ambientali

per i rilanci su rete GSM/UMTS/LTE

• Da tecnici specializzati tramite connessioni e ponti RF e/o WI FI o connessioni VPN in internet

3) REGISTRAZIONE DELLE INFORMAZIONI

La fase La fase 3 è svolta da società private che mettono a disposizioni server di registrazioni ed infrastrutture di rete

4) ANALISI E TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI

La fase 4 è svolta dagli operatori di Polizia Giudiziaria.

 

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